La cassa integrazione è una prestazione economica erogata dallo Stato per integrare o sostituire la retribuzione dei dipendenti di un'azienda durante la sospensione dell'attività lavorativa.
Con l'emergenza Covid è stata prevista dallo Stato l'introduzione di una cassa integrazione speciale. Tale cassa integrazione infatti, allarga le ipotesi di accesso alla stessa attualmente previste dalla cassa ordinaria. Altre iniziative governative a tutela dei lavoratori sono invece state ad esempio il blocco dei licenziamenti e la sospensione delle procedure già avviate.(per saperne di più, leggi anche: i presupposti di un licenziamento per giustificato motivo oggettivo)
Quali sono i problemi generati dalla possibilità di usufruire della cassa integrazione speciale?
Il principale problema a cui si è dovuto far fronte è stato quello di richiesta di cassa integrazione speciale per i dipendenti a sostegno della ripresa aziendale, ma obbligando gli stessi a continuare a presentarsi in azienda e lavorare normalmente. In altre parole, utilizzare la cassa integrazione speciale in sostituzione del normale stipendio erogato mensilmente dall'azienda. A complicare ulteriormente le cose dal punto di vista dei controlli, e agevolarle dal lato di imprenditori e datori di lavoro, è subentrato poi l'abuso della situazione "smart-working". La diffusione del lavoro da remoto infatti, ha fatto sì che per gli ispettori del lavoro sia ulteriormente complesso verificare se le persone che risultano essere in cassa integrazione, lontano dall'ufficio e davanti ad un PC stiano indebitamente lavorando oppure facendo effettivamente altro.
Altri problemi e situazioni che l'Ispettorato del lavoro si è trovato a fronteggiare sono stati anche:
Nonostante la difficoltà per i funzionari dell'Ispettorato del lavoro nell'individuazione di situazioni anomale nell'utilizzo della cassa integrazione speciale, è bene tenere presente che le conseguenze nel caso in cui tali condotte scorrette vengano scoperte sono dirette sia al datore di lavoro che al lavoratore stesso. Tali conseguenze si concretizzano con la restituzione di quanto percepito fino a sanzioni di rilevanza penale. Si tratta infatti di condotte riconducibili e che integrano i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e di truffa a danno dello Stato (art. 640 e 640 bis del Codice Penale) e che possono arrivare fino alla reclusione da 2 a 7 anni.
A parere di chi scrive risulta quindi insensato identificare o proporre soluzioni in merito, l'unica condotta suggerita è infatti quella di utilizzare il buon senso ed evitare forzature per poter accedere a sostegni non dovuti, risolvendo in tal modo il problema alla fonte.
Dal punto di vista dei lavoratori, è altresì bene tutelarsi da tali situazioni in quanto, come visto, le conseguenze sono dirette sì ai datori di lavoro, ma anche ai lavoratori stessi. Se sei un lavoratore dipendente che è stato ingiustamente obbligato a lavorare nonostante la richiesta di cassa integrazione, puoi farti assistere da un legale per risolvere tale situazione senza future conseguenze spiacevoli a tuo carico.
Lo Studio Legale Notaro e Associati si avvale di una rete di professionisti che sapranno guidarti in caso di dubbi circa l'avanzamento o meno di richieste inerenti gli aiuti da cassa integrazione speciale. Contattaci direttamente dal sito e fissa con noi una chiacchierata senza impegno.